di Rita Pacilio e Claudio Moica

Ora cado dall’ intonaco nuovo 

trapasso i muri senza le ali 

sono un fantasma incandescente 

ancora una volta.

Rita Pacilio 

*** 

Cosa me ne faccio di questo profilo? 

Quanti giorni persi tra le strade 

rovi di disperazione nascosta 

per donarti l’unica rosa del tempo.

Claudio Moica 

[…] Rita Pacilio e Claudio Moica, entrambi nati nel 1963, quindi della medesima generazione, hanno voluto fare questa esperienza di viaggio comune e la prima annotazione che si può fare con certezza è che la voce di Claudio risponde a quella di Rita con lo stesso tono, quasi che nel rincorrersi si fosse trovato l’accordo per unificare le voci in un assolo. Poi però, leggendo con attenzione, vediamo come ognuno conserva la propria essenza pur rispondendo al richiamo e così l’intreccio si apre alla confessione decisa, completamente priva di furbizie, di riserve, di paure. Sembra, a tratti, di assistere alle scene del Cantico dei cantici, a quel dettato che s’alza sopra le miserie umane per cercare la luce nascosta nel labirinto dell’esistere, la verità fuggente che appare e dispare come una Chimera tenatrice. […]

dalla prefazione di Dante Maffia


Prezzo copertina: euro 12.00

Pagine: 80

Codice Isbn: 9788885781825


  • Segnalazione di Emanuela Marra sul blog letterario Sognando di scrivere per Di ala in ala


Buongiorno Rita e buon San Martino con l’auspicio che nel Beneventano sia esplosa “l’estate dei morti”, come la chiama Pascoli in Novembre. Ho ricevuto Di ala in ala e ti ringrazio per questo omaggio inaspettato. 

Più che una silloge poetica è un dialogo a due voci, una corrispondenza di amorosi sensi di due sensibilità differenti ma accomunate da un medesimo bisogno di amare, di vivere quell’esperienza unica e vivificante che è l’amore con gli entusiasmi, le delusioni, le gioie e le amarezze che esso comporta. 

Le sezioni in cui si dipana questo discorso amoroso in versi, volendo parafrasare Roland Barthes, sono cinque e rappresentano le tappe di questo itinerario amoroso, dalla fase iniziale, l’incontro, alla passione travolgente, alla perdita: 

“Da quando sono nudo di te //accendo falò per scaldarmi // senza legna che arde // come i tuoi occhi innamorati…”

Ambizioso ma legittimo e auspicabile il tentativo di rispondere al dolore del mondo con l’amore. Grazie ancora.

Francesco Improta


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